La follia che ci governa

una cometa pentita che torna nel suo cielo – solo ombre e gesti sospesi

non ci sono stelle e pianeti da leggere,

lune con cui parlare

io imprigiono il lampo e infrango il passato

i vetri tremano per arrestare l’avanzata del vento

nei tuoi occhi regnava un tramonto viola

il profumo dell’altra nella mia testa

sogni barbari ritornano senza bussare e si siedono sul mio petto.

Il vuoto dei pensieri,

tempo, suoni, battiti

con questa pelle “che di notte raccoglie i sogni, indifesa”

Come foglie a capriccio del vento